
Tra le detrazioni previste sulle imposte sui redditi delle persone fisiche, segnaliamo quelle che prevedono un risparmio se si acquista una prima casa: infatti per l’acquisto dell’abitazione principale sulla quale viene contratto un mutuo è possibile usufruire di una detrazione sull’Irpef del 19% del valore degli interessi passivi, per un massimo di 4.000 euro.
Le condizioni previste dalla legge per beneficiare delle detrazioni sono le seguenti:
– avere il mutuo intestato a proprio nome: a tal fine l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che l’agevolazione è valida anche se a fruire dell’immobile come abitazione principale è un congiunto.
– la tempistica dell’acquisto: Per i mutui contratti ante 1993 è necessario che l’immobile sia stato adibito ad abitazione principale entro l’8 dicembre di quell’anno, senza successive variazioni dell’abitazione principale, a meno che non siano avvenute per cause lavorative.
Per i mutui contratti dal primo gennaio 1993 al 31 dicembre 2000: l’immobile deve essere stato adibito ad abitazione principale entro 6 mesi dalla data di acquisto e l’operazione di acquisto deve essere stata realizzata nei 6 mesi antecedenti o successivi alla data di stipula del mutuo.
Per i mutui contratti dal primo gennaio 2001, è necessario che l’immobile sia stato adibito ad abitazione principale entro 12 mesi dalla data nella quale è stato acquistato. Tale operazione deve essere stata realizzata nei 12 mesi antecedenti o successivi alla data di stipula del mutuo.
In caso di mutuo cointestato tra coniugi (che non siano l’uno a carico dell’altro), il limite alle detrazioni viene suddiviso in egual misura tra I coniugi diventando dunque di 2.000 euro cadauno.
Gli interessi non sono l’unica spesa detraibile al 19 per cento. A essi si aggiungono gli oneri accessori, ovvero tutti quelli necessari alla stipulazione del mutuo, come le spese di istruttoria, notarili e di perizia tecnica; quelle per eventuali autorizzazioni del giudice tutelare, le commissioni spettanti agli istituti di credito per la loro attività di intermediazione o gli oneri fiscali (imposte di registro, ipotecarie e catastali). Sempre con la stessa percentuale, sono detraibili anche quote di rivalutazione derivanti da clausole di indicizzazione.
Alle medesime agevolazioni si ha diritto anche per la costruzione o la ristrutturazione dell’abitazione principale, oltre che per l’acquisto. In ogni caso bisogna fare attenzione ad avere a disposizione tutti i documenti necessari: contratto di mutuo, certificazione della banca attestante il pagamento degli interessi versati nel periodo d’imposta considerato e la quota di capitale residua, atto di acquisto dell’immobile.