
Monte Legnone Lago di Como… con i suoi 2609metri di altezza rappresenta una delle più belle e prestigiose vette delle Catena Orobica.
Situato nella Provincia di Lecco alla fine del lago di Como questa vetta offre in assoluto uno dei migliori panorami delle Alpe Centrali con una vista mozzafiato sull’intero lago di Como: nei giorni soleggiati privi di foschia è possibile intravedere in lontananza la guglia del Duomo di Milano
Di bella forma piramidale con linee regolari, il Monte Legnone rappresenta un poderoso pilastro d’angolo tra il bacino del Lago di Como e la Valtellina, separando quest’ultima dalla Valvarrone, solco vallivo adiacente alla Valsassina: è presente una cima secondaria, posta ad occidente della vetta principale, che prende il nome di Legnoncino (1.711 m).
Pur essendo meta di moltissimi escursionisti il Monte Legnone non risulta alpinisticamente molto interessante per i più esperti vista la mancanza di una vera e propria parete rocciosa.
La via normale di salita risulta abbastanza facile e agevole anche per i non esperti, il dislivello di salita dal Rifugio dei Roccoli Lorla (CAI di Dervio) è di metri 1200 per un tempo totale di salita di circa 3-4,00 ore;
il periodo consigliato perte da maggio fino a settembre anche se può essere percorso anche d’inverno (con le giuste condizioni della neve) offrendo all’escursionista evoluto una salita impegnativa ed appagante.
Accesso:
Si risale in auto da Dervio percorrendo le strette strade della Val Varrone fino ad arrivare al Rifugio dei Roccoli Lorla adagiato su una collinetta immersa in un fresco bosco; da li inizia il percorso che porta alla vette, prima deviando a destra lungo il crinale dove dopo una 30 di minuti di piacevole camminata incontriamo alcuni alpeggi e casere, come la Casera Merie de Scim, e l’Alpe Agogno (q. 1750 m),
Ora il pendio si fa più irto e si risale con un po’ di fatica in 40 min per prati fino al piccolo valico della Porta dei Merli (q. 2107 m), che porta in traversata pianeggiante fino al piccolo Bivacco Silvestri (q. 2146 m, 10 min), posto alla base della cresta del Legnone.
Un secondo itnerario dalla facile cresta sud-est, con partenza dai rifugi Alpe Scoggione o Alpe Legnone. La cresta si raggiunge alla Bocchetta alta del Legnone (2395 m), sullo spartiacque orobico, per una strada militare. Essa presenta alcuni interessanti manufatti di trincea risalenti alla Prima guerra mondiale, parte di una seconda linea difensiva italiana che sarebbe diventata “prima” in caso di sfondamento della linea di combattimento attestata sui monti del gruppo Ortles-Cevedale.
Descrizione della salita:
Superato il Bivacco si comincia a salire con pendenze accentuate tra le rocce alcune attrezzate con funi metalliche fino ad arrivare all’ultimo tratto di pendio che percorso per circa circa 1 h porta ad un cartello segnaletico (q. 2570 m ca): il breve tratto di circa 15 minuti tra le rocce porta alla grande croce di vetta a 2609 mt che apre all’escursionista una vista dominante e unica sull’intero arco alpino circostante, dal Monviso all’Ortles, passando per lo spettacolare Disgrazia; le cime della Val Masino come il Badile ed il Cenalo, Il Pizzo dei Tre Signori oltre all’azzurro inconfondibile e romantico del Lago di Como.
Note:
Il Legnone è investito dai venti settentrionali che spirano dalla Val Chiavenna che in giornate particolari, possono rendere difficoltosa l’ascesa, anche se spesso durante la giornata l’intensità del vento cala: consigliabile verificare le previsioni del tempo prima della salita e per sicurezza munirsi di giacca a vento.
Detti popolari del Legnone:
Secondo una tradizione del Lago di Como controllando la vetta del Monte Legnone, è possibile capire l’evolvere del tempo meteorologico, e infatti in dialetto lecchese un antico detto recita:
« “Quant al Legnun el gà al cappel, lasa la ranza e ciapa el rastrell” che tradotto in italiano significa: “Quando il Legnone ha il cappello (ovvero la vetta è nascosta dalle nuvole) abbandona la falce e prendi il rastrello (ovvero smetti di tagliare il fieno e affrettati a raccoglierlo perché non si bagni per l’imminente temporale)” »