
La Commissione Tributaria Regionale di Potenza si è espressa a favore dei cittadini sullo spinoso caso relativo alla revisione del valore catastale degli immobili stabilendo che l’Agenzia delle Entrate non può infatti riclassare un’abitazione basandosi su dei vaghi riferimenti a strutture similiari situati nella stessa zona dove è ubicato il fabbricato oggetto di revisione, ma deve indicare espressamente i fabbricati presi a parametro, pena la nullità dell’atto stesso.
L’Agenzia delle Entrate può rivedere il valore catastale di un immobile sulla base di una comparazione con altre abitazioni collocate nella stessa zona aventi la stessa destinazione d’uso. All’interno di un quartiere esclusivo non si possono riscontrare grandi e notevoli differenze tra il valore degli immobili, questo perché l’apprezzamento di un fabbricato dipende anche dalla zona su cui è costruito.
Tuttavia, perché avvenga un riclassamento dell’immobile l’Agenzia delle Entrate non può indicare un generico riferimento a strutture esistenti nella stessa zona, ma deve indicare “quali siano i fabbricati presi a parametro, il loro classamento e quali le caratteristiche analoghe da considerare ai fini del giudizio di similarietà rispetto all’unità immobiliare oggetto di classamento”. Questa indicazione deve avvenire contestuale al riclassamento e non in un secondo momento o in sede di ricorso giurisdizionale.
Altresì però viene meno l’obbligo del contraddittorio preventivo, per cui l’Agenzia non è obbligata a dare comunicazione all’interessato prima di procedere a un accertamento fiscale.